Cima Grappa
E’ la “regina” fra le cime del Massiccio, con i suoi 1776 metri domina il paesaggio. Qui si incontrano i territori delle province di Treviso, Belluno, Vicenza, qui approda la maggior parte dei sentieri escursionistici, qui “svetta” maestoso e silente il Sacrario militare: la salita a Cima Grappa si rivela così esperienza intima, dove la fatica del cammino e gli echi di una guerra durissima, si coniugano alla scoperta di un paesaggio unico.
In questi luoghi oggi così silenziosi e quieti si sono consumate alcune delle pagine più tragiche della Grande Guerra, quando Cima Grappa era al contempo meta inespugnabile e traguardo ambito dalle truppe austro-ungariche, che mai riuscirono a raggiungerla nonostante i numerosi tentativi.
In questi luoghi oggi così silenziosi e quieti si sono consumate alcune delle pagine più tragiche della Grande Guerra, quando Cima Grappa era al contempo meta inespugnabile e traguardo ambito dalle truppe austro-ungariche, che mai riuscirono a raggiungerla nonostante i numerosi tentativi.

L'area commemorativa
Il Sacrario, imponente struttura architettonica realizzata negli anni Trenta, raccoglie le spoglie di quasi 23mila soldati: la via Eroica, con i suoi 14 cippi che riportano i nomi delle cime teatro di Guerra, collega l’ossario austro-ungarico con l’ossario italiano. Nel corpo centrale riposano 12.399 caduti italiani, di cui oltre 10mila ignoti, e sull’altro lato 10.295 soldati austriaci.
Il Portale Roma fu costruito dall’architetto Limoncelli e donato dalla città capitolina.
Il Portale Roma fu costruito dall’architetto Limoncelli e donato dalla città capitolina.

Panorama a 360°
Al visitatore che raggiunge la Cima, magari al termine di una lunga escursione attraverso uno dei tanti sentieri che salgono dalle pendici,o in bicicletta lungo una delle 10 salite del brevetto del Grappa, questo luogo regala uno splendido panorama: l'Altopiano di Asiago, il Monte Pertica, le Vette Feltrine, il Monte Palon e il Monte Tomba sono i tasselli di un mosaico straordinario, che domina la Pianura.