Il Museo civico di Feltre, nel cinquecentesco palazzo Villabruna, rievoca l'atmosfera di una dimora patrizia del passato con la sua collezione di arredi, ceramiche e suppellettili dei secoli XV-XVIII. Accanto alle opere d’arte, anche una collezione di reperti relativi alla Prima Guerra Mondiale.

Il materiale, appartenuto ai soldati di entrambi gli schieramenti, è molto eterogeneo e consente di “toccare con mano” le condizioni di vita al fronte: fucili, baionette, bombe a mano, elmetti, borracce, maschere antigas con i relativi contenitori, diversi proiettili d’artiglieria, cesoie per reticolati, ferri per quadrupedi da soma e trasporto, una tagliola antiuomo, una mazza, una pistola lanciarazzi, un mitragliatore, un telefono da campo, un telemetro da artiglieria, una bombarda da trincea e uno scovolo per bocche da fuoco. Si aggiungono testimonianze disparate tra cui alcuni lavori realizzati dai soldati al fronte con il metallo di proiettili nemici, un salvadanaio e un anello per propaganda di guerra.
Il nucleo originario della collezione venne donato dal collezionista Mario Gaggia e dal Battaglione Alpini «Feltre», nel 1928 e nel 1930. Una baionetta austriaca, rinvenuta sul monte Ortigara, fu conferita da Modesto Dalla Palma. Altri elementi provengono da privati rimasti anonimi. La grande tagliola antiuomo fu acquistata per 5 lire, mentre alcuni proiettili d’artiglieria e le cesoie per reticolati vennero prelevati dalla raccolta «Ferramenta per la Patria» presso la Casa del Fascio di Feltre.

Nelle altre sale del Museo i contenuti spaziano dalla sezione archeologica con reperti lapidei ed iscrizioni rilevanti, soprattutto per quanto riguarda il periodo romano, fino alla pinacoteca con capolavori dell'arte veneta e autori quali Gentile Bellini, Giambattista Cima da Conegliano, Jacopo Palma il Giovane, Pietro Liberi, Gregorio Lazzarini e Pietro della Vecchia. Degna di nota la raccolta di sculture lignee, da quelle policrome dei sec. XVI-XVIII al modello di fontana di Valentino Panciera Besarel (1863).