Massiccio Del Grappa
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Territorio

Massiccio del Grappa: luogo autentico

Unico, imprevedibile, autentico: l’incontro con il Massiccio del Grappa è spesso un’esperienza inattesa. Al crocevia tra tre province – Treviso, Vicenza, Belluno – ancora estraneo ai grandi flussi del turismo di massa, sorprende il visitatore con un paesaggio diverso da tutti gli scenari che caratterizzano le Prealpi e le Alpi venete e trentine, solcate da ruscelli e torrenti, costellate da laghi e laghetti. Qui l’assenza d’acqua superficiale – legata al fenomeno del carsismo - ha disegnato un paesaggio primitivo, essenziale, al tempo stesso caratterizzato da una grande biodiversità.
Il Massiccio è un luogo da scoprire a passo lento: persino la difficile accessibilità e la scarsa copertura del segnale telefonico concorrono a restituire un’atmosfera intima, meditativa. Uno spazio carico di storia e di memoria, dove le ferite della Grande Guerra sono un invito costante alla Pace.

La Grande Guerra

Novembre 1917 – novembre 1918: queste le date che segnano l’inizio e la fine dell’annus horribilis sul Massiccio del Grappa. Tre battaglie violentissime, nel giro di pochi mesi, in quello che dopo Caporetto era diventato l’ultimo baluardo di difesa sulla pianura veneta. Vicende destinate a segnare per sempre un territorio fino ad allora poco antropizzato, che in brevissimo tempo si “popola” non solo di truppe armate ma di strade, teleferiche, trincee e postazioni militari che occupano e trasformano il paesaggio. Segni e cicatrici delle vicende belliche rimangono in ogni angolo di territorio e nella memoria delle persone. Fra tutti Cima Grappa, la vetta simbolo del massiccio montuoso, da cui si osserva un panorama a 360 gradi, ed emblema  del primo conflitto mondiale, oggi luogo sacro ove riposano le salme di oltre 23.000 soldati.

Sport & paesaggio

Caratteristico per la sua forma che somiglia al dorso di una mano sinistra, da cui partono le 5 dorsali come fossero dita: la dorsale dei Colli Alti, del Monte Asolone, del Monte Pertica, dei Solaroli e infine quella delle Meatte–Monte Tomba. Tra queste si aprono le valli più note, Santa Felicita e San Liberale, quella di Alano, dello Schievenin e di Seren.
Il paesaggio mozzafiato, con la vista che spazia dalle Vette Feltrine alle Dolomiti, alla vastità della pianura, un clima mite d’estate e non troppo rigido in inverno, un ambiente incontaminato: ingredienti che hanno contribuito a fare del Massiccio e delle sue pendici la meta privilegiata di migliaia di sportivi, dai ciclisti ai camminatori, dagli amanti degli sport invernali a chi cerca il brivido con il volo libero, la speleologia, il climbing.

Gusti & Sapori

L’incontro con questo luogo “altro” regala prodotti enogastronomici unici, che custodiscono valori e tradizioni secolari. In primis i formaggi prodotti in quota, Morlacco e Bastardo, oltre al miele, l’olio e ad una serie di prodotti ortofrutticoli di piccola produzione e grande qualità, introvabili altrove: il “biso” di Borso, i fagioli di Levada, le varietà di castagne e noci del feltrino.

Arte & cultura

Le pendici del Grappa sono uno scrigno di capolavori artistici e architettonici, ai piedi della montagna si incontrano città come come Asolo, buen retiro di molti artisti e letterati, o Bassano, con il suo celebre ponte degli Alpini disegnato da Palladio, Possagno, la città di Antonio Canova, e la splendida Feltre, borgo verticale. Salendo verso la cima si incontrano testimonianze della cultura montana, come i fojaroi e le spelonce, costruzioni realizzate in pieno accordo con l’ambiente. In alto, tra le vette, è l’arte della natura ad esprimersi appieno.

Approfondimenti

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