Accanto all’edificio storico, danneggiato durante la prima Guerra Mondiale assieme a parte delle opere, una nuova ala, disegnata nel 1957 dall’architetto Carlo Scarpa, prende forma. Il complesso di Possagno è completato dal parco, dal brolo e dall’archivio storico. I gessi della Gypsotheca, la più grande a carattere monografico in Europa, consentono di fare un’esperienza diretta dell’intera opera canoviana per scoprire in un unico luogo i capolavori alla base della realizzazione delle opere in marmo più celebri dell’artista di Possagno.  Accanto ai modelli in gesso, i bozzetti in argilla e terracotta, che trovano posto nell’ala scarpiana.

All’esposizione permanente si affiancano esposizioni temporanee allestite dalla Fondazione Antonio Canova e volte a valorizzare l’opera del grande artista che nacque a Possagno, dove apprese i primi rudimenti della tecnica scultorea dal nonno capomastro e scalpellino. Una piattaforma interattiva consente ai visitatori uno straordinario percorso – fra 3D e realtà virtuale – per vivere un’esperienza immersiva nel sito museale. Alle “tradizionali” visite guidate si affiancano tour per famiglie, open night per vivere un’esperienza in notturna alla scoperta del museo ed eventi speciali che coniugano la visita alla Gypsotheca con proposte enogastronomiche.

Dal dicembre 2017 al giugno 2018 l’ala nuova ha ospitato la mostra temporanea “1917-1918 Possagno e Canova”: un’esposizione che ha documentato le attività di restauro e ricomposizione delle opere distrutte durante la Grande Guerra. Non solo una mostra sulla Gypsotheca bombardata, ma anche sul costo sociale del conflitto, sui preziosi restauri, sull’opera dei recuperanti che ci hanno fatto scoprire il lato umano del conflitto, sulla valorizzazione di manufatti e trincee che tra Piave e Brenta ha impegnato volontari, alpini e varie associazioni.