Massiccio Del Grappa
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Bassano del Grappa

Vivace centro culturale veneto, vanta un’antica e consolidata tradizione commerciale e artigianale. La città si trova allo sbocco della Valbrenta, cinta a nord dall’Altopiano dei Sette Comuni e dal Massiccio del Grappa. Circondata da dolci colline, valorizza l’esperienza agricola con produzioni di qualità famose nel mondo: gli asparagi, la distillazione della grappa, la coltivazione dell’olivo e della vite.

Tracce di storia

Oltre che per il celebre ponte palladiano, la città è celebre per gli importanti musei che ospita, per le ville venete, i sontuosi palazzi che la impreziosiscono e per il suo storico legame con gli Alpini. Bassano è anche città palcoscenico, ogni anno dal 1981 durante il periodo estivo si tiene Operaestate Festival Veneto, terzo festival multidisciplinare a livello nazionale, propone teatro, musica, danza. Le piazze che da sempre hanno rappresentato il fulcro attorno al quale si è sviluppata la vita cittadina riportano oggi dei segni indelebili del glorioso passato di Bassano: Piazza Libertà nella quale si innalzano prestigiosi palazzi, fra cui le case dell’antica Stamperia Remondini, Piazza Garibaldi nella quale si trova la Fontana del “Bonaguro” grazie all’arrivo di una conduttura idrica che nel 1898 portò in pieno centro pura acqua di sorgente, un fatto di rilevanza nazionale. Nei pressi del Ponte degli Alpini, la piazza più antica della città: il Piazzotto Monte Vecchio.Il Viale dei Martiri prese questo nome a seguito del sanguinoso episodio del rastrellamento del Grappa avvenuto tra il 20 e il 23 settembre 1944, che culminò il 26 settembre con l'esecuzione di 31 giovani partigiani, la maggior parte impiccati agli alberi dell’allora Viale XX Settembre. Ogni albero riporta nome e foto del partigiano che vi ha trovato la morte.

Il Ponte Vecchio

Simbolo di Bassano, gioiello dell'architettura palladiana, durante la sua storia secolare il Ponte Vecchio è stato più volte distrutto dalle acque del fiume Brenta o dagli uomini, ma ricostruito sempre in modo fedele al progetto originale, “disegnato” dal grande architetto nel XVI secolo, Andrea Palladio. Dopo la seconda guerra mondiale venne ricostruito a cura dell'Associazione Nazionale Alpini e da allora prese l'attributo di “Ponte degli Alpini”.

Bassano e la Grande Guerra

Durante la Grande Guerra Bassano si trovò in posizione strategica: se il Massiccio era teatro di sanguinosi scontri, le sue pendici erano base d’appoggio per le truppe e luogo di rifornimento. Qui e a Castelfranco veniva fatto arrivare tramite rotaia il materiale necessario alla Guerra e poi trasportato alle Pendici, nella Valle di Santa Felicita, sempre su rotaia a scartamento ridotto – Ferrovia Decouville – per essere trasportato infine via teleferica a Col Campeggia.
Tra il 1917 e il 1918 in città si riversarono migliaia di persone: soldati diretti al fronte, ma anche fuggiaschi provenienti per lo più dai paesi della zona dell’altipiano di Asiago invasi dalle truppe austro-ungariche. Anche a Bassano, a causa del rischio imminente – i fronti della Guerra sul Grappa, nella Valsugana e nell’Altipiano erano vicini - oltre 7000 persone si trovarono a dover lasciare le proprie case.
Ricordiamo il Tempio Ossario dove trovarono sepoltura molti soldati, tra cui i “ragazzi del 99”, giovani soldati diciottenni chiamati al fronte in sostituzione di molti militari morti, dispersi, feriti dopo la disfatta di Caporetto.

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